domenica 15 marzo 2015

Una domenica a Firenze


Sto tornando in treno da Firenze. 
Per una volta da turista. 
Sempre affascinante Firenze.
Ancora di più se guardata con l'occhio meravigliato del turista. 



Bene, da turista, oggi a Firenze ho visto lo stato della fotografia italiana. Già perché, in una città così, con il suo giro di turisti stranieri e, più in generale, di turisti dalle possibilità economiche elevate e predisposti a spendere per l'eccellenza italiana, si dovrebbero vedere ovunque eleganti ateliers di fotografi ritrattisti, con in vetrina splendide e grandi stampe fine art di grande livello. Non i vecchi negozi di vendita fotocamere e rullini, ma altissima ritrattistica, a fianco dei Gucci, dei Ferragamo, degli Armani. 

Invece, l'unico segno fotografico evidente, in giro per Firenze, sono i venditori di aste da selfie, davvero il gadget del momento. 





La fotografia a Firenze, come in tutta Italia, aveva dignità più alta con i fotografi ambulanti che scattavano foto ricordo ai turisti con i piccioni, sotto il telo nero della macchina a lastre di parecchi anni fa. Non per colpa delle aste da selfie o degli smartphone, ma per disarmante mancanza   di fotografi.